Studio CLEOPATRA: Pertuzumab riduce il rischio mortalità del 34% nelle donne con tumore alla mammella metastatico HER2-positivo
Lo studio di fase III CLEOPATRA ha dimostrato che la combinazione di Pertuzumab ( Omnitarg, Perjeta ), Trastuzumab ( Herceptin ) e chemioterapia a base di Docetaxel ( Taxotere ) prolunga in maniera significativa la sopravvivenza globale delle pazienti colpite da cancro al seno metastatico, HER2-positivo, non-trattate in precedenza, rispetto alla combinazione di Trastuzumab, chemioterapia e placebo.
Il rischio di mortalità è stato ridotto del 34% per le pazienti trattate con Pertuzumab, Trastuzumab e chemioterapia, rispetto a quelle trattate solamente con Trastuzumab e chemioterapia ( hazard ratio, HR=0.66; P=0.0008 ).
Sulla base di questi importanti dati, alle pazienti trattate con Trastuzumab, chemioterapia e placebo nello studio CLEOPATRA è stata offerta la possibilità di ricevere anche Pertuzumab.
Al momento della analisi la mediana della sopravvivenza globale non era stata ancora raggiunta nelle pazienti che avevano ricevuto la combinazione con Pertuzumab, inidcando che più del 50% delle pazienti era ancora in vita e pertanto non era ancora disponibile il valore mediano di sopravvivenza per queste pazienti. Al contrario il 50% delle pazienti in trattamento con Trastuzumab e chemioterapia hanno raggiunto una mediana di sopravvivenza di 37.6 mesi.
Pertuzumab ha come bersaglio il recettore HER2, una proteina presente in quantità elevate sulla superficie esterna di alcune cellule dei tumori ( cellule HER2-positive ).
Pertuzumab appare agire in maniera complementare a Trastuzumab, poiché i due farmaci interagiscono con regioni diverse del recettore HER2.
Pertuzumab è stato approvato negli Stati Uniti per il trattamento delle pazienti con carcinoma mammario metastatico HER2-positivo in combinazione con Trastuzumab e chemioterapia a base di Docetaxel, nelle donne non sottoposte precedentemente a una terapia anti-HER2 o a chemioterapia per la malattia metastatica.
Studio CLEOPATRA
CLEOPATRA ( CLinical Evaluation Of Pertuzumab And TRAstuzumab ) è uno studio internazionale, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, di fase III. Lo studio ha valutato l’efficacia e il profilo di sicurezza di Pertuzumab in combinazione con Trastuzumab e chemioterapia a base di Docetaxel rispetto a solo Trastuzumab e chemioterapia più placebo in 808 pazienti affette da tumore mamamrio metastatico HER2-positivo non-trattate in precedenza o con una ricaduta successiva a una terapia adiuvante o neoadiuvante.
L’endpoint primario dello studio era la sopravvivenza libera da progressione valutata da un Comitato di revisione indipendente. Gli endpoint secondari erano rappresentati da: sopravvivenza globale, sopravvivenza libera da progressione secondo la valutazione dello sperimentatore, profilo di sicurezza, tasso di risposta globale ( ORR ), durata della risposta e tempo alla progressione dei sintomi.
Le pazienti sottoposte alla combinazione di Pertuzumab, Trastuzumab e chemioterapia hanno riportato una riduzione statisticamente significativa del rischio di peggioramento della malattia o mortalità pari al 38% ( sopravvivenza libera da progressione, HR=0.62, valore p=0.0001 ), rispetto alle pazienti che hanno ricevuto Trastuzumab, chemioterapia e placebo.
La sopravvivenza libera da progressione mediana è migliorata di 6.1 mesi, da 12.4 mesi per le pazienti trattate con Trastuzumab e chemioterapia, a 18.5 mesi per quelle trattate con Pertuzumab, Trastuzumab e chemioterapia.
Gli eventi avversi più comuni ( tasso superiore al 30% ) osservati con la combinazione di Pertuzumab, Trastuzumab e chemioterapia sono stati: diarrea, perdita dei capelli, bassa conta dei globuli bianchi con o senza febbre, disturbi gastrici, affaticamento, rash cutaneo e neuropatia periferica ( insensibilità, formicolio o danni al sistema nervoso ).
Gli eventi avversi di grado 3-4 più comuni ( tasso superiore al 2% ) sono stati: bassa conta dei globuli bianchi con o senza febbre, diminuzione di un tipo specifico di globuli bianchi, diarrea, danni al sistema nervoso, riduzione della conta dei globuli rossi, debolezza e affaticamento. ( Xagena2012 )
Fonte: Roche, 2012
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